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Il progetto. Sbarchi, l’Europa lavora ad un cambio radicale dell’accoglienza. Le novità allo studio

Roma, 11 settembre 2019 – Il prossimo 23 settembre, a Malta, dovrebbe svolgersi il mini-summit sul tema migranti tra quattro ministri dell’Interno europei: Italia, Malta, Francia e Germania. 

L’obiettivo è siglare un patto e presentare il “Temporary predictive riallocation program”, un Programma temporaneo e predefinito per le riallocazioni dei migranti salvati sulla rotta del Mediterraneo Centrale.

Le rivelazioni della Stampa. Secondo le anticipazioni della Stampa “il punto su cui i quattro governi hanno negoziato è un meccanismo automatico, per quote prefissate, che approfitta di un cavillo nel Regolamento di Dublino. E allora: quando ci sarà la prossima emergenza con una nave umanitaria (generalmente sono Ong francesi o tedesche), Francia e Spagna in quanto Paesi di bandiera chiederanno a Italia e Malta di fornire i loro porti come «punti sicuri di sbarco», senza che per questo italiani e maltesi dovranno farsi carico di tutto quel che segue”.

Cosa cambierà? Sbarco e prima accoglienza devono essere garantiti, ma a tempo, per un limitato numero di giorni o settimane: “Il porto sarà indicato e seguirà una prima accoglienza, ma con l’accordo che nel giro di un mese, tassativamente, tutti gli sbarcati siano accolti altrove. 

Per il momento, sia il governo francese, sia quello tedesco si sono impegnati a prendersi il 25% degli sbarcati. Ma per Italia e Malta non è ancora sufficiente. E perciò il programma non dovrebbe essere operativo fintanto che il 100% degli sbarcati non avrà una destinazione sicura”.

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