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IMMIGRAZIONE: SPAGNA PORTA OFFENSIVA SU COSTE AFRICA

(ANSAmed) – MADRID, 17 LUG – La Spagna non risparmia mezzi nell’offensiva all’immigrazione illegale, intrapresa direttamente nei Paesi africani d’origine dei flussi migratori. Il governo presieduto da José Luis Rodriguez Zapatero ha donato tre aerei di vigilanza C-212 alla Mauritania, al Senegal e a Capo Verde, per il pattugliamento delle coste nell’azione di contrasto all’immigrazione clandestina. Le donazioni, riferisce oggi El Pais, si aggiungono a quella di altre otto motovedette per i controlli in mare, fuoristrada e materiale da campo, regalati alla Mauritania e al Senegal negli ultimi anni. Cento euro il prezzo simbolico pagato dal Senegal per l’ultima consegna di un aereo C-212 dell’aeronautica, progettato per atterraggi su piste difficili, approvata dall’esecutivo socialista lo scorso 3 luglio. Il governo senegalese riceverà da Madrid anche un elicottero UH-1H dell’esercito. In cambio, l’esecutivo spagnolo avrebbe ottenuto il permesso di pattugliare con propri aerei e motovedette le acque territoriali dei Paesi destinatari delle forniture. Ai mezzi spagnoli si aggiungono due aerei e altrettante navi messi a disposizione dall’Europa attraverso Frontex, l’organismo di controllo delle frontiere. In pratica, annota il quotidiano, una piccola armata, alla quale si unirà un sistema di comunicazione via satellite, per chiudere il passo agli immigrati. Allo sbarramento sul fronte marittimo fa da contraltare la mobilitazione del Governo socialista sul fronte della lotta alla povertà. La strage di immigrati, annegati negli ultimi giorni nel tentativo di raggiungere le coste spagnole, ha suscitato una profonda commozione nel Paese. Sono 51 i cadaveri dei clandestini recuperati in mare dall’inizio dell’anno, secondo le stime del ministero degli Interni, che però non tengono conto delle decine di scomparsi, morti nei viaggi della speranza e gettati in mare, come è avvenuto la scorsa settimana a Motril (Granada) e nelle acque dell’isola La Gomera, alle Canarie, dove mancano all’appello 30 immigrati, fra i quali molte donne e nove bambini. L’Associazione Pro Diritti Umani dell’Andalusia stima siano 189 le vittime sulle coste spagnole e 732 su quelle africane nel 2007. E, proprio dall’Andalusia, nei giorni scorsi il premier Zapatero si è impegnato a guidare una "grande mobilitazione mondiale" nella lotta contro la miseria, confermando l’obiettivo della legislatura di destinare lo 0,7% del Pil spagnolo agli aiuti alla cooperazione, nonostante la crisi economica che attraversa il Paese. L’immagine terribile dei barconi carichi di cadaveri "deve essere una foto nella coscienza di ciascuno di noi", ha ammonito Zapatero. Ma questo non impedisce lo spiegamento di mezzi nella vigilanza per blindare le coste. Lo sbarramento spagnolo, secondo gli esperti di Frontex, ha deviato il flusso di clandestini verso Lampedusa, dove dall’inizio dell’anno il numero di sbarchi è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2007, e in parte verso Malta. Secondo fonti dei servizi di intelligence spagnola riferite dai media, tre "sacche" di clandestini, di circa 5.000 immigrati ciascuna, sarebbero in attesa di partire dalle città di Nuadibù e Nouakchott in Mauritania e da Conakry in Guinea. Ma se in Senegal le autorità locali hanno rafforzato i controlli per impedire le partenza, non avverrebbe lo stesso in Mauritania, dalle cui coste salpa il 90% dei clandestini diretti alle isole Canarie. Il punto di partenza, l’antica città spagnola di La Guera, sull’estrema costa meridionale mauritana sull’Atlantico, che sarebbe divenuto un crocevia per i traffici di droga, armi ed esseri umani. (ANSAmed).

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