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IMMIGRAZIONE:VENEZIA,ORGANIZZAZIONE SFRUTTAVA MANODOPERA EST

(ANSA) – VENEZIA, 8 LUG – Una presunta organizzazione che favoriva l’immigrazione clandestina e il caporalato di muratori dell’est Europa, pare migliaia, è stata smantellata dalla Direzione investigativa antimafia e la Guardia di finanza di Venezia, con il coordinamento della Procura di Venezia. L’operazione – illustrata oggi dal Procuratore capo di Venezia Vittorio Borraccetti e dal sostituto titolare dell’inchiesta Francesco Saverio Pavone – ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 87 persone, tra italiani e stranieri. Tra gli indagati un poliziotto dell’ufficio immigrazione della Questura di Venezia e un’impiegata dalla direzione provinciale di Venezia del lavoro. L’attività investigativa ha portato al sequestro di 81 immobili per 20 milioni di euro. Sequestrati anche 111 conti bancari in 40 istituti di credito per due milioni di euro e sono state fatte 106 perquisizioni. A gestire le fila dell’organizzazione Angelo Pitarresi, siciliano di 71 anni. A vario titolo agli indagati sono contestati – tra gli altri – il reato associativo, falso e falsificazione di documenti e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il giro d’affari dell’organizzazione è stato stimato in 80 milioni di euro. L’organizzazione, attiva da diversi anni ma finita sotto indagine dal 2002, attraverso falsi documenti e false identità avviava aziende fittizie in Italia e all’estero. Queste, con falsa documentazione che andava da documenti di identità, permessi di soggiorno, contratti e buste paga, assoldava muratori e carpentieri, specie in Romania, che erano costretti a lavorare per 3,5 euro l’ora. Oltre a lucrare sul costo della manodopera, non versava alcun contributo, eludeva il fisco (le aziende erano inesistenti, una tra l’altro con sede in una discarica) realizzando utili notevoli. I muratori, una volta assoldati, erano ospitati in appartamenti e portati sul luogo di lavoro. In caso di infortunio venivano rapidamente fatti sparire riportandoli in patria. Secondo una prima stima sarebbero migliaia gli immigrati sfruttati dall’organizzazione ma, al momento, si è risaliti solo a 150 di loro. L’inchiesta è partita quando Pitarresi, vittima di una rapina da 100 milioni di lire, ha denunciato il fatto con estremo ritardo. L’inchiesta sulla rapina, e le dichiarazioni ai magistrati di un rapinatore, hanno portato all’indagine su immigrazione e caporalato. (ANSA).

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