Roma, 23 febbraio 2021 – La banda dei documenti fasulli per entrare in Italia. Dei soldi fatti passare attraverso le frontiere grazie a metodi antiche come l’hawala. E’ questo l’ambito d’indagine che ha portato all’emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone, tra cui quattro egiziani e due libanesi. Il provvedimento giudiziario è del gip di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Capitale. Gli accertamenti sono partiti da alcune verifiche della Digos di Frosinone.
I reati contestati sono connessi al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina “anche attraverso il procacciamento e la falsificazione di documenti”, si sottolinea. L’indagine è iniziata – si aggiunge – da un procedimento della Procura di Cassino che riguardava il sequestro di un’ingente somma di denaro in valuta contraffatta, trasportata da 4 cittadini curdo-iracheni, tutti residenti in Paesi Schengen.
Gli stranieri erano in gran parte originari del Medio Oriente. Arrivavano in area Schengen sia dalla Grecia che attraverso le frontiere di Bari, Roma, Venezia e Pisa.