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Migranti, la denuncia di Medu: “A Piana di Gioia Tauro condizioni indegne”

Roma 23 maggio 2024 – “Condizioni di vita ancora lontane dagli standard minimi di dignità“: è così che Medu (Medici per i Diritti Umani) anche quest’anno hanno definito la situazione dei migranti presenti a Piana di Gioia Tauro. Durante il progetto “Campagne aperte: laboratorio di pratiche territoriali per promuovere dignità di vita e di lavoro”, il team della clinica mobile di Medu ha assistito 160 persone presso tre insediamenti informali: la tendopoli di San Ferdinando, il campo container di Rosarno e i casolari abbandonati situati nella loca. E, in linea generale, nonostante qualche miglioramento, hanno ammesso che la situazione è ancora piuttosto critica.

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Migranti, il rapporto di Medu

Il rapporto di Medu evidenzia un calo delle presenze nella Piana, con circa 1.000 persone rispetto alle 2.500 degli anni precedenti al 2020. Questo calo è attribuito alla crisi del settore agrumicolo, aggravata dalla concorrenza dei prodotti provenienti da altri Paesi extraeuropei, in particolare dalla Tunisia. La popolazione dei migranti braccianti, però, rimane invariata rispetto alle stagioni passate: giovani lavoratori, principalmente stagionali, provenienti dai Paesi dell’Africa sub-sahariana occidentale, con un’età media di 37 anni e in Italia da oltre tre anni.

La quasi totalità dei braccianti è regolarmente soggiornante (92%), principalmente migranti richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. C’è stato un notevole aumento dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro rispetto agli anni passati. Tuttavia, sebbene il 69% dei lavoratori intervistati possieda un contratto e il 72% percepisca una busta paga, le irregolarità contrattuali e contributive restano comuni. Per quanto riguarda le condizioni di salute dei braccianti, queste sono strettamente correlate alle condizioni igienico-sanitarie, lavorative e abitative. Le patologie più frequenti includono quelle dell‘apparato osteo-articolare, della pelle, odontoiatriche e del distretto orecchio-naso-gola. Solo il 52% delle persone intervistate è iscritto al Servizio Sanitario Nazionale, spesso in altre regioni, evidenziando le difficoltà di accesso alle cure.

Le richieste

Considerando tutte le criticità, Medu sollecita le istituzioni a fornire risposte concrete e decisive. Tra le raccomandazioni principali, ci sono quelle rispetto le condizioni socio-abitative, le situazioni lavorative, le condizioni giuriche e quelle di salute. Riguardo alla situazione socio-abitativa, infatti, si chiede di garantire che tutte le persone negli insediamenti precari possano accedere alle nuove strutture abitative, pianificare azioni per garantire la sostenibilità dei progetti abitativi attuali e predisporre un piano chiaro per l’accoglienza dei lavoratori stagionali. Per quanto riguarda le situazioni lavorative, invece, si domanda di instaurare un dialogo immediato tra il Ministero dell’Agricoltura e la Commissione europea sull’applicazione di misure per ristabilire la concorrenza leale, promuovere politiche e investimenti per il rilancio del settore agricolo, e incentivare le aziende che rispettano i diritti dei lavoratori.

Infine, si richiede di ridurre i tempi di attesa per il rilascio dei documenti di soggiorno e fornire trasparenza nel processo burocratico e di garantire l’accesso a medici di medicina generale temporanei per i lavoratori stagionali attraverso ambulatori temporanei di prossimità.

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