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Migranti. Protezione internazionale: la nuova lista dei “Paesi sicuri”

Roma, 22 ottobre 2024 – Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale.

“Il testo, analogamente a quanto previsto da altri Paesi europei, aggiorna con atto avente forza di legge l’elenco dei Paesi di origine sicuri”, si legge nel comunicato di fine seduta. Finora, l’elenco era stato definito per decreto e aggiornato periodicamente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Tenuto conto dei criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa europea e dei riscontri rinvenuti dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti, sono considerati come Paesi di origine sicuri:

Albania;

Algeria;

Bangladesh;

Bosnia-Erzegovina;

Capo Verde;

Costa d’Avorio;

Egitto;

Gambia;

Georgia;

Ghana;

Kosovo;

Macedonia del Nord;

Marocco;

Montenegro;

Perù;

Senegal;

Serbia;

Sri Lanka;

Tunisia“.

Secondo il D.Lgsl. 25/2008, “uno Stato non appartenente all’Unione europea può essere considerato Paese di origine sicuro se, sulla base del suo ordinamento giuridico, dell’applicazione della legge all’interno di un sistema democratico e della situazione politica generale, si può dimostrare che, in via generale e costante, non sussistono atti di persecuzione […] né tortura o altre forme di pena o trattamento inumano o degradante, ne’ pericolo a causa di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale. La designazione di un Paese di origine sicuro può essere fatta con l’eccezione di parti del territorio o di categorie di persone”.

Il cittadino di un Paese considerato sicuro può comunque chiedere e ottenere protezione internazionale in Italia. Ci sono, però, differenze nella procedura rispetto ai cittadini di altri Paesi, come l’esame prioritario della domanda e la possibilità che questa sia dichiarata manifestamente infondata se il richiedete non invoca “gravi motivi” per considerare la sua permanenza in quel Paese non sicura a causa della situazione particolare.

FONTE NEWS: Integrazione Migranti

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