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Minori non accompagnati, boom di arrivi: “20 mila in un anno”

Mai così tanti, rappresentano oggi il 15% degli arrivi via mare. Arrivano soprattutto da Gambia, Eritrea, Egitto e Nigeria e spesso non si vogliono fermare in Italia. I dati dell’Ismu

 

 

Milano – 22 settembre 2016 – Nei primi otto mesi di quest’anno sono giunti in Italia attraverso il Mediterraneo oltre 16.800 minori non accompagnati, un numero rilevante considerando che solo l’anno scorso in dodici mesi ne sono sbarcati 12.360. Se i flussi dovessero continuare in tal modo, per la fine dell’anno si può prevedere complessivamente l’arrivo nel nostro Paese di circa 20mila giovani migranti che, senza adulti di riferimento al loro fianco, intraprendono lunghi e pericolosi viaggi attraverso il Mediterraneo. I minori non accompagnati rappresentano oggi il 15% di tutti gli arrivi via mare, mentre costituivano l’8% nel 2015 e il 7,7% nel 2014, anno record di sbarchi (con 13 mila msna).

È la Fondazione Ismu a elaborare i dati aggiornati, sottolineando che quelli mensili mostrano un andamento crescente con un picco nel mese di giugno quando, con una media giornaliera di 117 arrivi, sono sbarcati sulle nostre coste 3.515 minori soli; ad aprile si è registrata l’incidenza maggiore, infatti i giovani migranti non accompagnati hanno costituito un quinto di tutti gli arrivi nel mese (adulti e minori).

Nel 2016 i minori non accompagnati costituiscono il 91% del totale dei minori sbarcati. Considerando il collettivo dei minori nel loro complesso (accompagnati e non) si osserva come il peso relativo della componente dei non accompagnati sia anch’esso andato crescendo nel tempo: nel 2014 i msna costituivano il 49% su un totale di 26mila minori, nel 2015 il 75% (su 16.500) mentre oggi sono il 91% degli oltre 16mila minori sbarcati, a testimonianza di una migrazione prevalentemente individuale di giovani quasi adulti originari soprattutto dal continente africano. La situazione italiana si distingue da quella greca, che invece è caratterizzata soprattutto da una migrazione di nuclei familiari in arrivo dal Medio Oriente (Siria, Afghanistan, Iraq): i dati disponibili a fine luglio per la Grecia indicano, sul totale degli arrivi, sbarchi di minori sia accompagnati che soli pari al 38% (in Italia il 16%), e un quinto di donne (in Italia il 13,6%).

 Il dettaglio delle nazionalità dei giovani migranti che arrivano in Italia evidenzia una provenienza tutta africana: al primo posto in graduatoria i giovani gambiani (1.902 pari al 13,9%), seguono eritrei, egiziani, nigeriani. I dati pubblicati da UNHCR, riferiti al periodo gennaio-luglio 2016, evidenziano che tra gli egiziani giunti via mare in Italia –uomini, donne, minori- i giovani non accompagnati costituiscono ben il 59% di tutto il collettivo egiziano.

Non tutti si vogliono fermare in Italia. L’Italia non è sempre la meta ultima di questi giovani, ma solo il transito per coloro che intendono proseguire verso altri Paesi europei. Sono relativamente pochi infatti i giovani che intraprendono il percorso della protezione internazionale nel nostro Paese, mentre sono più numerosi coloro che cercano di abbandonare le strutture di accoglienza italiane che li ospitano.

A fine luglio scorso a fronte di una presenza nel sistema di accoglienza di 12.700 minori soli, le richieste di protezione internazionale presentate risultano poco rilevanti (poco più di 3mila) mentre è più significativo il numero di coloro che si allontanano volontariamente dalle strutture di accoglienza che li ospitano: sono 5.315 i minori che risultavano irreperibili al 31 luglio scorso nelle strutture di accoglienza censite dal Ministero del Lavoro. Si tratta per lo più di giovani egiziani, somali, eritrei, afghani che vogliono soggiornare in Italia svincolati dall’accoglienza istituzionale o raggiungere parenti e reti amicali nei paesi del nord Europa.

Il comunicato dell’Ismu

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