Roma, 24 agosto 2016 – “L’Unione europea diventi una casa comune anche per i migranti”: e’ questa “l’ispirazione” che il capo Dipartimento per le Liberta’ civili e l’Immigrazione, il prefetto Mario Morcone, si augura soffi ora forte da Ventotene. L’isola e’ il luogo simbolo dove nacque l’idea dell’Europa, dove Merkel, Hollande e Renzi si sono ritrovati per un’Ue nuova dopo la Brexit. “Un’Europa che e’ la soluzione”, ha dichiarato Renzi. Poi, insieme, dalla portaerei Garibaldi che guida le missioni di salvataggio dei migranti nel Canale di Sicilia, hanno rilanciato il messaggio di un’Europa unita anche sul fronte dell’accoglienza ai migranti.
Una convergenza di intenti concretizzata dalla riva opposta del Mediterraneo, dal Meeting Cl di Rimini, dal ministero dell’interno tedesco, Thomas De Maiziere, che dopo il bilaterale con un soddisfatto Angelino Alfano ha annunciato: “La Germania da settembre si impegna ad accogliere dall’Italia diverse centinaia di migranti con lo schema della relocation. Speriamo sia un buon esempio che possa essere seguito”. “Siamo contenti della posizione assunta dal ministro tedesco, la apprezziamo molto. Abbiamo una serie di situazioni in condizioni di essere prese in carico dai Paesi che vorranno contribuire”, ha sottolineato il prefetto Morcone. Il dipartimento infatti, in base alla quote di disponibilita’ dei paesi europei, invia dei fascicoli informatici in cui sono contenuti i dati di ciascun migrante in Italia da riallocare, con le impronte e tutti gli elementi di identificazione. Il Paese analizza il fascicolo e normalmente lo accetta; sono pochissimi i casi di rifiuto sulla base dei fascicoli inviati. Quindi ora “non appena arrivera’ la comunicazione dei numeri della disponibilita’ della Germania alla relocation, sui numeri che vorra’, noi manderemo i fascicoli, siamo gia’ pronti”, ha assicurato il capo dipartimento Morcone, quindi “mano a mano che verranno approvati, metteremo i migranti sull’aereo e li porteremo in Germania”.
Il piano Juncker del settembre scorso prevedeva in totale la proposta di relocation nei vari Paesi Ue di 120mila rifugiati arrivati nei tre Paesi in emergenza, Grecia, Ungheria e Italia. Per l’Italia in particolare la quota proposta era di 15.600. Al momento i migranti da riallocare in Italia sono 4-5mila eritrei, i migranti che piu’ percorrono le nostre rotte: “Alla luce delle regole europee e quindi del fatto che possiamo riallocare solo eritrei, ché i numeri di siriani e iracheni in Italia sono quasi inesistenti, si tratta di riallocare 4-5mila eritrei”, ha spiegato Morcone. L’annuncio di De Maizie’re di accogliere dall’Italia “diverse centinaia di migranti” con lo schema della relocation, forse in termini di numeri non e’ sufficiente ma questi “sono gesti che hanno un forte valore simbolico e politico; e la speranza e’ che l’apertura della Germania incoraggiare altri Paesi Ue a fare operazioni simili”, ha sottolineato il prefetto. Finora infatti i numeri messi a disposizione parlavano un’altra lingua: mentre i francesi sono i pochi che hanno dato effettivamente corso all’agenda Juncker, dando all’Italia la disponibilita’ alla relocation di circa 230-240 migranti, la Germania finora era a quota 17, quindi l’annuncio tedesco e’ una vera svolta in “senso politico”; la Finlandia a quota 180, il Portogallo a quasi 200 – “che ringrazio hanno fatto un buon lavoro” -; l’Olanda a circa 130, la Spagna a 50; poi i numeri si assottigliano: Lussemburgo e Slovacchia 15, Romania 6, Croazia 4 e su numeri simili gli altri.
L’annuncio del ministro degli Interni tedesco e’ arrivato come un suggello all’incontro di Hollande, Merkel e Renzi a Ventotene, un segnale che “incoraggia” e da’ “concretezza all’agenda Juncker e alla strategia comune sull’accoglienza” risottoscritta dai tre leader. Che Ventotene per la sua storia sia un simbolo forte sul cammino futuro dell’Europa non c’e’ dubbio, che sulla “ispirazione” di quella idea si crei un’Europa unita anche per e con l’immigrazione e’ un auspicio ma anche un’orma da seguire: “Il mio augurio e la mia aspettativa – perché sono assolutamente speranzoso – e’ che Ventotene abbia rappresentato una presa in carico comune per una nuova politica comune e vera sui migranti, che accorpi la responsabilita’, come per le identificazioni, con la solidarieta’”, ha aggiunto il prefetto Morcone, ribadendo: “Sono molto speranzoso, perché la Germania e’ un Paese che pesa molto”.
La prova dei fatti arrivera’ nei prossimi giorni e mesi, ma intanto la forza dei simboli e’ stata chiara. Il Manifesto di Ventotene, scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Ursula Hirschmann durante il confino fascista nell’isola, recitava “Per un’Europa libera e unita”. E la scelta di Ventotene, la visita al carcere e alla tomba di Spinelli, di Hollande, Merkel e Renzi, si e’ caricata di un grande “significato culturale e simbolico”. “Ventotene – chiosa Morcone – e’ un luogo di riferimento culturale e storico di grande ispirazione per una nuova casa comune europea, anche per i migranti”. E anche la scelta di un meeting sulla portaerei Garibaldi e’ “fortemente simbolica, perché e’ la nave che guida il dispositivo dei soccorsi nel canale di Sicilia, non e’ una prova muscolare, bensi’ l’immagine di tutti i salvataggi di vite umane che ogni giorno fa l’Italia”. Se la dimostrazione di una nuova Europa unita anche sul fronte immigrazione e’ attesa, ai numeri dei migranti in Italia intanto si puo’ comunque dare una reale dimensione, al di la’ degli allarmi. Lo stesso Renzi da Ventotene ha chiarito: “Nell’area del Mediterraneo a oggi sono arrivati sulle coste italiane 102 mila migranti, lo scorso anno al 20 di agosto erano stati 105 mila”. L’Atlante Sprar, il Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati, nel 2015 ha registrato 29.761 beneficiari. L’Italia ora ha bisogno di riallocare tra i tre e i quattro mila eritrei. Quindi i numeri dell’immigrazione e dell’accoglienza in Italia “sono assolutamente compatibili – conclude il capo dipartimento dell’immigrazione – con un grande Paese come il nostro”.