Roma, 5 febbraio 2024 – Il centro per migranti di Ponte Galeria, a Roma, è stato teatro di gravi disordini e proteste, con sassi e pietre scagliati contro il personale e tentativi di danneggiare la struttura. La situazione è precipitata dopo il ritrovamento del corpo senza vita di un giovane di 22 anni, che, secondo le prime informazioni, avrebbe deciso di porre fine alla propria vita impiccandosi alla cancellata dopo sette mesi di permanenza nel centro.
L’escalation di violenza ha visto circa 30 persone cercare di sfondare una porta in ferro e addirittura di incendiare l’auto della polizia, creando un clima di tensione e caos nella struttura. Le autorità sono intervenute per sedare gli scontri e ripristinare l’ordine.
La garante dei detenuti di Roma, Valentina Calderone, ha immediatamente commentato l’incidente, affermando che “non c’è bisogno di aspettare le indagini per poter dire che luoghi come Ponte Galeria sono totalmente disumani. Non c’era bisogno di aspettare la morte di un giovane ragazzo per dire che questi posti vanno chiusi”.
La garante ha reso noto di essere giunta al centro insieme al Garante regionale, la senatrice Cecilia D’Elia e il deputato Riccardo Magi. Hanno avuto l’opportunità di parlare con alcuni compagni di trattenimento del giovane deceduto e con operatori del centro.
La morte del 22enne ha sollevato interrogativi sulla gestione e sulle condizioni all’interno del centro, portando alla ribalta la questione della dignità e dei diritti umani delle persone ospitate. La garante Calderone ha annunciato che fornirà un resoconto alle autorità giudiziarie sulla base delle informazioni apprese durante la visita al centro.