Roma, 1 giugno 2023 – Nel corso della presentazione del progetto “Valori in rete” al Ministero dell’Istruzione e del Merito, il CT della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha espresso la sua opinione sulla questione del razzismo negli stadi e ha proposto una soluzione radicale: la sospensione delle partite in caso di episodi di discriminazione.
Mancini ha sottolineato che il problema del razzismo non riguarda solo l’Italia, ma si manifesta purtroppo in tutto il mondo, compresa l’Europa. Ha riconosciuto che spesso si tende a esagerare quando si verificano incidenti di questo genere nel calcio italiano, ma ha ribadito che è un problema diffuso che richiede un’attenta valutazione.
Secondo il CT italiano, alcune persone frequentano gli stadi con l’intento di compiere atti discriminatori, rovinando così l’atmosfera e il divertimento che dovrebbe caratterizzare una partita di calcio. Mancini ha sottolineato l’importanza di porre fine a questa situazione, sostenendo che gli spettatori dovrebbero recarsi allo stadio per godersi la partita e divertirsi, non per diffondere odio o discriminazione.
Rispondendo alle domande sulla possibile soluzione a questo problema, Mancini ha affermato che le regole esistono già da tempo, ma devono essere applicate in maniera rigorosa. Ha sottolineato che episodi di razzismo si verificano ogni anno, a differenza di vent’anni fa, quando lui stesso giocava e non ricorda situazioni simili. Secondo il CT, i giocatori devono continuare a comportarsi in modo corretto sul campo, mentre le società devono adottare una posizione ferma contro il razzismo e far rispettare le regole, anche quando ciò richiede decisioni difficili. Inoltre, Mancini ha suggerito che i responsabili di tali comportamenti debbano essere isolati, ma ha ammesso che ciò potrebbe essere una sfida complessa.
Le parole di Roberto Mancini mettono in luce la gravità del problema del razzismo nel calcio e sottolineano l’urgenza di adottare misure efficaci per contrastarlo. La sua proposta di sospendere le partite in caso di episodi discriminatori rappresenta una posizione decisa e un segnale forte a sostegno della lotta contro il razzismo negli stadi. Tuttavia, come sottolineato dal CT, è necessario valutare attentamente gli effetti di una tale decisione e considerare tutte le implicazioni che essa comporta.