in

Sbarcati in Italia oltre 100mila minori stranieri non accompagnati negli ultimi 10 anni

Roma, 23 febbraio 2023 – Il problema dei minori stranieri non accompagnati (Msna) che arrivano in Italia via mare è ormai una realtà consolidata, come dimostrano i dati forniti da Save the Children. Negli ultimi dieci anni, infatti, sono arrivati nel nostro Paese più di 100mila minori, con una media di 15mila presenze annue. Nonostante questa presenza costante, però, il sistema di accoglienza previsto dalla legge non è mai stato attuato in modo efficace. I Centri di accoglienza straordinaria, che dovrebbero rappresentare la soluzione di ultima istanza, contavano soltanto 519 posti a fine 2021, mentre la quasi totalità dei CAS minori attivi si trovava in Sicilia e in Calabria.

Nel solo 2021, nei Paesi di ingresso UE sono stati registrati in arrivo 17.200 minori non accompagnati, che hanno rappresentato il 71% di tutti i minorenni, compresi quelli arrivati con le famiglie, che hanno fatto ingresso in Europa. In Italia le domande di minori sono state 11.569, di cui 3.257 di non accompagnati.

Per proteggere i minori stranieri non accompagnati e garantire il rispetto dei loro diritti, è necessario dare piena attuazione alla legge 47 sulla protezione e l’accoglienza dei Msna e intervenire per migliorare il sistema di protezione e accoglienza. Secondo Save the Children, è necessario partire dalla promozione di politiche di accesso regolare e sicuro al territorio e dal rafforzamento dei canali di ingresso esistenti, quali i ricongiungimenti familiari, gli ingressi per motivi di studio e lavoro, i corridoi umanitari così da ridurre il rischio di traffico di esseri umani e favorire una migrazione sicura e regolare.

Inoltre, è indispensabile dare vita ad un sistema di accoglienza strutturato su tutto il territorio nazionale e che sia in grado di assicurare ai minorenni che arrivano senza genitori nel nostro Paese la possibilità di trovare in tempi rapidi tutela e protezione. Secondo Save the Children, sarebbe necessario attivare almeno un centro per la prima accoglienza in ogni regione, una rete coordinata al livello nazionale con standard qualitativi e gestionali comuni ed una copertura di 2000 posti. Ciascun centro dovrebbe agire in coordinamento con i Tribunali dei minori, le aziende sanitarie e le questure per realizzare speditamente le procedure di identificazione, di accertamento della minore età e per avviare, se necessario, le procedure di ricongiungimento familiare.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 3 Media: 3.7]

Ursula von der Leyen: “Serve una risposta europea sui migranti”

Migranti, Piantedosi: “In 4 mesi scongiurati 21mila arrivi da Tunisia e Libia”