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Scontri al confine tra Grecia e Macedonia, profughi abbattono la recinzione

Sale la tensione a Idomeni, dove sono ammassate migliaia di persone. Intanto in Francia è iniziato lo sgombero della “Giungla” di Calais

 

Idomeni (Grecia) – 29 febbraio 2016 – Esplode la tensione lunghi i muri dell’Europa. Stamattina centinaia di profughi, soprattutto siriani e iracheni, hanno preso d’assalto la recinzione al confine tra Grecia e Macedonia a Idomeni. 

Provenivano dal vicino campo di accoglienza allestito dalle autorità elleniche, dove sono ammassate cinquemila persone pur essendo stato progettato per ospitarne duemila. Un “parcheggio” a tempo indeterminato per chi in realtà vorrebbe proseguire il suo cammino verso altri Paesi europei. 

I profughi hanno forzato e sfondato la recinzione, mentre la polizia macedone sparava loro addosso gas lacrimogeni. Tutto sarebbe nato dal diffondersi di una voce senza fondamento, secondo la quale le autorità di Skopje avevano deciso di aprire il valico. In realtà i macedoni hanno limitato a 600 gli ingressi giornalieri e intanto stanno costruendo un nuovo recinto al confine vicino il campo di accoglienza di Vinojug.

Secondo il ministro delle politiche migratorie di Atene, Ioannis Mouzalas, tra i “50 e i 70mila”  rischiano di rimanere bloccati nel Paese a marzo dopo la stretta agli ingressi decisa dai Paesi balcanici. “La Grecia non accetterà di diventare il Libano d’Europa e di trasformarsi in un magazzino di anime, anche se questo comporta un aumento di fondi” ha ammonito il rappresentante del governo di Atene. 

Intanto stamattina a Calais la polizia francese ha iniziato lo sgombero della cosiddetta “Giungla”, l’enorme tendopoli allestita dai profughi che cercano di attraversare la Manica per raggiungere il Regno Unito. Sul posto, oltre ai mezzi delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, anche due bulldozer, decisi ad eseguire l’ordine di sgombero approvato ieri dal tribunale di Lille. 

Il governo Hollande ha promesso che a tutti i migranti sgomberati verranno offerti posti nei centri di accoglienza o in container riscaldati, ma secondo le Ong questi non basteranno per tutti. La Prefettura di  Pas-de-Calais ritiene che nella Giungla vivano 3.500 persone, ma secondo altre stime sarebbero anche il doppio. 

 

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