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Servizio Civile. Kyenge: “Basta discriminazioni, bene apertura a giovani stranieri”

L'ex ministro e il nuovo bando per 30 mila volontari. "La disoccupazione giovanile non guarda al passaporto"

Roma – 20 marzo 2015 – "Il nuovo bando per il servizio civile nazionale non contiene più l’esclusione dei giovani cittadini stranieri. Una discriminazione che mi sono impegnata a superare già da ministro”.

Così l'europarlamentare del Partito Democratico ed ex ministra per l’Integrazione  Cécile Kyenge commenta il nuovo bando per il Servizio Civile Nazionale, esprimendo soddisfazione per l’inclusione dei cittadini Ue e stranieri in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo. Un obiettivo che, quando era governo, non era riuscita a realizzare.

"Il tasso di disoccupazione giovanile al 41,2% – sottoline Kyenge – non guarda al passaporto, ma riguarda tutti i giovani che vivono in Italia. Il servizio civile deve dare l'opportunità a tutti i giovani di contribuire alla crescita del paese. E' uno strumento di inclusione e cittadinanza attiva e non di esclusione, un’esperienza di valore civico unico, finalizzato a formare buoni cittadini, aggiungerei, europei".

"La positiva esperienza italiana del servizio civile – aggiunge l'europarlamentare – deve diventare la base a mio avviso per un’esperienza europea, un servizio civile europeo, un nuovo strumento che potrebbe meglio veicolare la costruzione di un’identità condivisa”.

 

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