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Staderini: “ll Pd contro il reato di clandestinità? Allora perché ha boicottato il referendum?”

Il segretario dei Radicali Italiani: “Si indignano e non governano, fanno solo propaganda. Cercano consensi a buon mercato, ma quando potevano cambiare le cose non l' hanno fatto”

Roma – 9 ottobre 2013 – “Adesso il Partito Democratico grida aboliamo il reato di clandestinità, ma intanto ha  affossato l’unica possibilità che c’era di cancellarlo davvero. È tutta propaganda sulla tragedia di Lampedusa”.

Mario Staderini, segretario dei Radicali Italiani, non fa sconti. Dieci giorni fa ha portato in Cassazione le duecentomila firme raccolte in tutta Italia per i referendum che volevano cancellare il reato di clandestinità e spezzare il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. Ne servivano trecentomila in più per chiamare gli italiani alle urne, un gap che sarebbe stato colmato, denuncia da tempo, se il Pd avesse appoggiato la campagna referendaria.

“Sembra paradossale che gli stessi che hanno impedito agli italiani di abolire il reato di clandestinità con il referendum oggi fanno a gara a gridare contro quel reato o a firmare appelli online che non valgono nulla. Invece è coerente alla scelta del Pd di proseguire lo scontro ideologico sulla Bossi-Fini anzichè porsi obiettivi di governo” dice Staderini a Stranieriinitalia.it.

Pensa che le prese di posizione di questi giorni non si tradurranno in riforme?
“Questa maggioranza non è in grado di modificare in maniera radicale la Bossi-Fini. L’unico strumento per imporre nell’agenda politica il superamento di leggi criminogene che rendono impossibile governare i flussi migratori era il referendum. II primo agosto, con una lettera sull’Unità, ho chiesto a Epifani e a tutto il Pd, di appoggiare la nostra campagna”.

Risposte?
“Nessuna, tranne pochissime eccezioni come Khalid Chaouki o Livia Turco. Tutti gli altri hanno scelto compatti il sabotaggio. Da Renzi a Epifani c’è stata paura di coinvolgere il popolo italiano nelle scelte per modificare la Bossi-Fini, così come su quelle riguardanti le droghe e il finanziamento ai partiti. Hanno continuato la tradizione antireferendaria del vecchio Partito Comunista”.

Il naufragio di Lampedusa sembra però aver dato una scossa al Pd
“Ora che il treno dei referendum è passato cercano consensi a buon mercato, in attesa di una nuova emergenza sulla quale indignarsi. Si indignano e non governano. Tragedie come quella di Lampedusa vengono utilizzate facendo mera propaganda, così come in questi anni il centrodestra ha utilizzato fatti di cronaca nera per far passare un’impostazione securitaria del governo dell’immigrazione”.

Lega Nord e Pdl, però, hanno trasformato quella propaganda in legge
“Invece il Pd non è passato dalle parole ai fatti. Delle due l’una: o vogliono il mantenimento della Bossi-Fini per lucrare facile consenso elettorale, oppure dobbiamo prendere atto che sono politicamente incapaci di ottenere quelle modifiche che chiedono, con l’aggravante che quando hanno avuto la possibilità di fare un passo concreto l’hanno volutamente ignorata”.

Che ne pensa dell’appello contro la Bossi-Fini di Repubblica? Ha raccolto 30 mila firme in un giorno
“Eppure a quanto mi ricordo nell’edizione cartacea del giornale non si è mai parlato dei nostri referendum sull’immigrazione. La cosiddetta stampa progressista è stata stranamente distratta su questi temi, nonostante gli eventi tragici e l’imminente ondata migratoria, magari per paura degli altri referendum sulla giustizia. Alla fine si è comportata al pari di quotidiani borghesi come La Stampa e il Corriere della Sera”.

I referendum sull’immigrazione, ad ogni modo, sono falliti. Ora che si fa?
“Adesso chi dice di voler cambiare la legge attuale si assuma la responsabilità  di mettere quelle modifiche all’ordine del giorno in Parlamento. E vediamo chi ci sta”.

Elvio Pasca
 

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