Roma, 18 novembre 2022 – Occorre tenere presente che l’assegno sociale è una prestazione di natura assistenziale, ovvero un beneficio economico riconosciuto a coloro, anche cittadini stranieri purchè residenti in Italia da più di 10 anni, che dimostrano un reddito inferiore ad una soglia e che non hanno la possibilità di produrre reddito (al seguente link i requisiti per l’assegno sociale).
Diversamente, le prestazioni previdenziali hanno come origine il versamento di contributi da lavoro.
Tale differenza è rilevante perché queste ultime (la pensione ad esempio) sono esportabili all’estero anche in caso di trasferimento, se maturati una serie di requisiti, con la possibilità di essere percepiti anche nel proprio Paese in caso di rientro, mentre l’assegno sociale no.
Infatti, l’allontanamento prolungato dall’Italia – per oltre 30 giorni consecutivi- può comportare prima la sospensione e poi decorso un anno, la revoca e quindi la perdita del diritto a percepire l’assegno sociale..
Per questo, è necessario tenere a mente che viene effettuata annualmente una verifica dell’effettiva residenza del soggetto titolare dell’assegno sociale, anche con possibile richiesta di esibizione del passaporto.
Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato