Roma, 19 gennaio 2022 – La nuova misura, che entrerà in vigore per tutti a partire da marzo 2022, andrà a sostituire le seguenti misure a sostegno delle famiglie e che prima potevano essere sommate:
– premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
– l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
– gli assegni familiari per figli minori, cui avevano diritto solo i lavoratori dipendenti
– l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè);le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Pertanto, queste misure non potranno più essere richieste perché ricomprese nell’assegno
che, appunto per tale ragione viene denominato “unico” ed “universale”.
Invece, l’Assegno unico non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido ed è compatibile con eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali.
Inoltre è compatibile con ilReddito di Cittadinanza, dal cui importo verrà tuttavia sottratta la quota del reddito di cittadinanza corrispondente ai figli minori.
Quanto alle differenze che l’assegno unico presenta rispetto agli assegni familiari, oltre all’estensione anche ai lavoratori autonomi e a coloro che non lavorano, la nuova misura
verrà corrisposta direttamente dall’Inps anziché dal datore di lavoro.
Tuttavia può accadere che l’importo dell’assegno unico sia inferiore agli assegni familiari, ipotesi presa in considerazione dalla legge che ha introdotto la misura, ma solo per i nuclei con ISEE entro i 25 mila euro.
E’ stata prevista infatti un’integrazione dell’importo dell’assegno per compensare la
perdita, anche se con importo decrescente e validità limitata solo fino al 2025.
Così l’integrazione avverrà con:
compensazione totale della differenza nel 2022;
Compensazione per i 2/3 nel 2023
Compensazione per 1/3 nel 2024 e gennaio, febbraio 2025.
Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato