Roma, 3 novembre 2021 – Le domande di cittadinanza possono essere verificate tramite il portale https://portaleservizi.dlci.interno.it/AliCittadinanza/ali/home.htm inserendo le proprie credenziali (entro il 31 dicembre sarà possibile solo tramite SPID !), oppure scrivendo all’indirizzo comunicazione.cittadinanza@pecdlci.interno.it.
Occorre inserire il riferimento (K10/….) della propria domanda, necessario ad identificarla.
Quanto alla durata della procedura occorre distinguere a seconda che la domanda di cittadinanza sia stata presentata: prima del 5 ottobre 2018, tra il 5 ottobre 2018 e il 21.12.2020, o dopo il 21.12.2020.
Queste tre diverse date sono importanti per individuare il tempo massimo entro cui il Ministero dell’Interno dovrà decidere sulla domanda di cittadinanza.
Con la riforma introdotta dal Decreto Legge 130/2020 infatti è stata introdotta la seguente modifica che prevede un termine massimo di 24 mesi, prorogabile fino a 36 mesi, per le cittadinanze presentate dopo il 21.12.2020.
Il Decreto ha interessato anche le domande presentate prima del 5 ottobre 2018, per le quali rimane il vecchio termine di due anni, mantenendo i 4 anni previsti dal cosiddetto decreto sicurezza del 2018 solo per le domande presentate tra il 5 ottobre 2018 e il 21.12.2020.
Riepilogando:
- Domande presentate prima del 05.10.2018: 2 ANNI
- Domande presentate tra 05.10.2018 e 21.12.2020: 4 ANNI
- Domande presentate dopo 21.12.2020: DA 2 A 3 ANNI
Tale termine è inoltre importante perchè, solo una volta passato senza che il Ministero abbia deciso sulla propria domanda, sarà possibile richiedere la conclusione del procedimento e ENTRO UN ANNO dalla scadenza del termine presentare ricorso al Tar (Tribunale amministrativo del Lazio).
E’ inoltre fondamentale sapere che, in caso di comunicazione di eventuali motivi ostativi (che a parere del Ministero impediscono il riconoscimento della cittadinanza), è assegnato un termine di 10 giorni per presentazione di memorie ed integrazioni. In tal modo il richiedente può partecipare al procedimento e contribuire all’esito positivo della domanda fornendo elementi utili, evitando quando possibile un rigetto della richiesta.
Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato