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Domande sui Flussi. Lavoratori non stagionali, autonomi e conversioni: le risposte dell’esperto

Roma, 15 ottobre 2020 – Il decreto Flussi 2020, entro la quota massima di 30.850 lavoratori, permette l’ingresso di 12.850 persone per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni di alcune tipologie di permessi di soggiorno.

COME È RIPARTITA LA QUOTA DI 12.850 LAVORATORI?
All’interno di questa quota sono riservate le seguenti quote:
A) 6.000 ingressi per lavoro subordinato non stagionale del settore:

  • autotrasporto merci per conto terzi;
  • edilizia;
  • turistico alberghiero

B) 6.850 lavoratori non comunitari appartenenti alle seguenti categorie:

  • abbiano concluso programmi di formazione e istruzione
  • lavoratori residenti in Venezuela, che siano di origine italiana per parte di almeno un genitore dino al terzo grado di discendenza,
  • non comunitari che intendano convertire il permesso stagionale / per studio / tirocinio / formazione professionale / permesso per ungo soggiornanti rilasciato da altro Paese dll’Unione Europea.

I LAVORATORI DEL SETTORE AUTOTRASPORTO, EDILIZIA E TURISTICO ALBERGHIERO POSSONO FARE INGRESSO PER LAVORO AUTONOMO?
No, tali lavoratori possono fare ingresso solo per un contratto di lavoro subordinato non stagionale.

DA CHE PAESI DEVONO PROVENIRE I LAVORATORI DI QUESTI TRE SETTORI?
a) 4.500 lavoratori potranno provenire da:
Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.
b) 1.500 posti sono invece riservati a lavoratori di Paesi che firmeranno nel corso del 2020 accordi di cooperazione con l’Italia.

OLTRE ALLA QUOTA DI 6000 POSTI, CI SONO ALTRE QUOTE RISERVATE A QUALCHE SETTORE IN PARTICOLARE?
No. I cittadini non comunitari potranno richiedere nullaosta per lavoro subordinato per qualsiasi altro settore.

LA QUOTA DI 6850 LAVORATORI E’ RISERVATA A CITTADINI DI QUALCHE PAESE IN PARTICOLARE?
A parte le 100 unità riservate a cittadini italiani residenti in Venezuela, gli altri lavoratori possono provenire da qualsiasi Paese non comunitari diversi da quelli per i quali è riservata la quota di 6000 posti.

È POSSIBILE RICHIEDERE NULLA OSTA PER LAVORO DOMESTICO?
Si, come è possibile richiederlo per qualsiasi altro lavoro, se si rientra nelle seguenti categorie:
– non comunitari che abbiano concluso programmi di formazione e istruzione
– lavoratori residenti in Venezuela, che siano di origine italiana per parte di almeno un genitore fino al terzo grado di discendenza,
– non comunitari che intendano convertire il permesso stagionale / per studio / tirocinio / formazione professionale / permesso per lungo soggiornanti rilasciato da altro Paese dell’Unione Europea.

I CITTADINI DI ORIGINE ITALIANA RESIDENTI IN VENEZUELA CHE LAVORO POSSONO SVOLGERE?
Questa categoria di cittadini può richiedere l’ingresso per lavoro subordinato non stagionale (senza limitazione di settori) e lavoro autonomo.

LE CONVERSIONI DEI PERMESSI ELENCATI NEL DECRETO FLUSSI SONO POSSIBILI PER LAVORO AUTONOMO?
Saranno convertibili in lavoro autonomo solo i permessi:

  • per studio / tirocinio / formazione (370 quote);
  • per lungo soggiornati UE rilasciati da altri Paesi dell’UE (20 quote)

I LAVORATORI STAGIONALI POSSONO CONVERTIRE IL TITOLO IN PERMESSO PER LAVORO AUTONOMO?
No, i lavoratori stagionali possono convertilo solo in permesso per lavoro subordinato e sono disponibili 4.060 quote.

CI SONO DELLE QUOTE ANCHE PER LE ALTRE CONVERSIONI IN PERMESSO PER LAVORO SUBORDINATO?
Sì, sono previste:

  • 1500 quote per la conversione dei permessi per studio / tirocinio e formazione;
  • 200 quote per la conversione dei permessi per lungo soggiornanti rilasciati da altri Paesi UE.

QUALI ALTRI CATEGORIE POSSONO FARE INGRESSO PER LAVORO AUTONOMO?
Possono richiedere un permesso per lavoro autonomo anche seguenti categorie:
a) imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana;
b) liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate;
c) titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti da decreto;
d) artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati che abbiano requisiti previsti da decreto;
e) cittadini stranieri che intendono costituire imprese «start-up innovative» in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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