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Gentilini: “Non vogliamo cani di razze straniere”

La cerchia degli stranieri messi al bando dallo sceriffo trevigiano si allarga. No anche agli immigrati a quattro zampe

Treviso – 3 giugno 2008 – L’ormai famoso sceriffo di Treviso, Giancarlo Gentilini torna all’attacco contro gli immigrati. Ma questa volta nel suo mirino sono finiti i cani “stranieri”.

Per Treviso, insomma, secondo il vicesindaco vanno bene solo i cani padani. “Di quelle razze – ha spiegato – che i nostri padri e i nostri nonni avevano". Altro annuncio a effetto, nel suo stile di sempre, che forse rincuora un po’ gli immigrati trevigiani, che ora non sono gli unici stranieri ad esser vittime delle ‘crociate’ dello sceriffo.

Gentilini ammette dunque il lupo italiano, una razza nata alla fine degli anni Sessanta, e mette al bando pechinesi, chihuahua, labrador, husky e altre razze importate. Ma non si ferma qui, perché certi cani avrebbero comportamenti più irrispettosi rispetto ad altri. "Vanno bene – ha detto durante un evento dedicato agli amici a quattro zampe – gli animali dei nostri progenitori. Ma dobbiamo dire no a quei cani stranieri che non sono rispettosi dell’ecoflora nostrana e del nostro ambiente”.

Qualche tempo fa il vicesindaco trevigiano aveva tentato di far passare una ordinanza contro le deieizioni e che vietava l’accesso ai cani in centro storico (per questioni di pulizia): ordinanza poi ritirata dopo la protesta dei proprietari di animali, che sfilarono in piazza.

A.I. 

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