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Alfano: ‘Su hotspot nessuna differenza di posizioni con Renzi’

Bruxelles, 20 maggio 2016 – Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha puntualizzato oggi a Bruxelles di non avere alcuna differenza di vedute rispetto al premier, Matteo Renzi, sulla questione dell’eventuale apertura in Italia di nuovi “hotspot”, i centri per l’identificazione, la registrazione e il primo smistamento degli immigrati irregolari, che secondo la Commissione europea servirebbero in previsione dell’aumento degli arrivi in estate.

“Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sono corrette e ineccepibili, nel senso che i migranti stanno calando e noi lavoriamo per ridurne ancora il flusso. Detto questo, io faccio il ministro dell’Interno e dunque mi preparo per l’eventualita’ in cui servano nuovi ‘hotspot’ e lavoro per predisporre tutto questo: se serviranno nuovi ‘hotspot’ noi ci faremo trovare pronti all’appuntamento”, ha detto Alfano al suo arrivo al Consiglio Ue straordinario Affari interni, che si svolge oggi a Bruxelles, dedicato ancora una volta all’emergenza migratoria e all’attuazione dell’accordo con la Turchia. Tuttavia, “e’ evidente che, se non dovessero servire perché il flusso calera’ o perché in sede di negoziato europeo ci saremo spiegati” e si saro’ concluso che “non serviranno piu'” allora, ha osservato il ministro, “il piu’ felice saro’ io. Quindi, non ci sono differenze con il presidente del Consiglio”.

Quanto all’idea, avanzata proprio dall’Italia, di aprire nuovi ‘hotspot galleggianti’, che e’ uno dei punti in discussione al Consiglio di oggi, Alfano ha spiegato: “E’ un’ipotesi su cui da piu’ di un mese si sta lavorando, con tutta l’istruttoria tecnica”. Gli ‘hotspot galleggianti’ servirebbero, ha aggiunto il ministro, “per evitare che ci sia una situazione di difficolta’ o disordine sui moli, e per organizzare la fotosegnalazione dei migranti direttamente a bordo, sotto l’egida di Frontex (l’Agenzia Ue per la sorveglianza delle frontiere esterne, ndr) e con la presenza – ha puntualizzato Alfano – delle organizzazioni umanitarie”. Per realizzare questo nuovo tipo di ‘hotspot’ “i tempi tecnici saranno stabiliti da Frontex e da tutti noi, ma sempre iin una logica di impiego e di esercizio nel caso in cui dovessero servire. Se invece non dovessero servire, i piu’ felici saremmo noi”, ha concluso il ministro.

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