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Cgil in piazza: “Regolarizzare chi lavora”

Epifani: "Crisi costringe immigrati a tornare a casa". Sindacati a Rosarno il primo maggio

Roma – 12 marzo 2010 – Insieme al lavoro e  al fisco, l’immigrazione è uno dei tre temi principali dello sciopero generale proclamato oggi dalla Cgil. “È necessario costruire un futuro per il Paese attraverso politiche di accoglienza e lotta alle nuove schiavitù” recita un comunicato del sindacato.

“Fondamentale – continua  – è la regolarizzazione dei migranti che lavorano, la sospensione della Bossi-Fini per i migranti in cerca di rioccupazione, abolire il reato di clandestinità”. La Cgil chiede poi di “riconoscere la cittadinanza alla nascita nel nostro Paese ed estendere l’art. 18 del Testo Unico sull’immigrazione equiparando il reato di caporalato a quello di tratta sugli esseri umani”.

"Sono in discussione i diritti dei lavoratori, dei cittadini italiani e di quelli immigrati. Con questa crisi un lavoratore migrante che viene messo fuori dal mondo del lavoro è costretto a ritornare a casa perché non ha il tempo per trovare un altro lavoro" ha detto oggi a Padova il leader della Cgil Guglielmo Epifani.

Tra i 40 mila manifestanti, a Padova, c’erano anche  numerosi immigrati. Epifani ha osservato che ”nessun lavoratore va diviso su base etnica” e che non si possono prevedere diritti ”per chi ci piace e non per quelli che non ci piacciono”. ”I diritti sono per tutti e non solo per una parte. Vanno rispettati per tutti”, ha concluso il leader Cgil.

Primo Maggio a Rosarno
Intanto, Cgil, Cisl e Uil hanno deciso che la manifestazione nazionale per il primo maggio si svolgerà a Rosarno. Lo ha annunciato stamattina il  segretario generale della Cgil della Calabria, Sergio Genco.

”La decisione di svolgere a Rosarno la manifestazione per il primo maggio – ha detto Genco – e’ motivata dall’attenzione del sindacato, oltre che ai temi tradizionali del lavoro e dell’occupazione, a quelli dell’integrazione e dell’accoglienza degli immigrati. Temi che sono tornati prepotentemente alla ribalta dopo la rivolta degli immigrati a Rosarno nella prima settimana di gennaio e gli incidenti che ne sono seguiti a causa della reazione violenta di alcuni abitanti del centro della Piana di Gioia Tauro.

“Occorre riflettere attentamente sui temi dell’immigrazione per fare in modo che la manodopera proveniente dall’estero sia considerata una risorsa e non un problema, attuando adeguate politiche per l’utilizzo legale e produttivo degli immigrati”

EP

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