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Flussi di migranti, cosa prevede tecnicamente lo stato di emergenza

Roma, 12 aprile 2023 – La dichiarazione dello stato di emergenza è un atto amministrativo regolato dal codice di Protezione Civile che consente alle autorità di avere accesso a mezzi e poteri straordinari per fronteggiare situazioni di emergenza, che possono essere causate da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo. L’obiettivo della dichiarazione dello stato di emergenza è quello di garantire una risposta rapida ed efficace alle emergenze, mettendo a disposizione delle autorità gli strumenti necessari per proteggere la vita umana, la salute e l’ambiente.

La dichiarazione dello stato di emergenza viene deliberata dal Consiglio dei Ministri su proposta del presidente del Consiglio, come avvenuto in queste ore per l’eccezionale incremento dei flussi di migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. In Italia, al momento, sono in vigore circa una ventina di provvedimenti di questo tipo, che vanno dall’emergenza dei profughi dell’Ucraina a diversi casi di alluvione, spesso decisi anche dopo la richiesta del presidente di una Regione o di una Provincia autonoma interessata.

Una volta dichiarato lo stato di emergenza, viene nominato un commissario cui spetta il compito di realizzare gli interventi previsti dalla dichiarazione, tra cui il superamento dell’emergenza, la riduzione del rischio residuo, il ripristino dei servizi essenziali e l’assistenza alla popolazione. In questo modo si delinea un nuovo assetto temporaneo di poteri, con deliberazioni non soggette al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti.

La delibera stabilisce anche uno stanziamento di risorse finanziarie da destinare agli interventi urgenti e da attingere nel Fondo per le emergenze nazionali, che può essere progressivamente incrementato nel corso della durata dello stato di emergenza. Tuttavia, è importante sottolineare che il provvedimento può avere anche un rilievo solo locale o regionale e che quando è di tipo nazionale non supera i dodici mesi ed è prorogabile per altri dodici mesi al massimo: oltre questi tempi va varata una legge attraverso un passaggio parlamentare.

In conclusione, la dichiarazione dello stato di emergenza rappresenta uno strumento fondamentale per garantire una risposta rapida ed efficace alle emergenze, mettendo a disposizione delle autorità i mezzi e i poteri necessari per proteggere la vita umana, la salute e l’ambiente. Tuttavia, è importante che questa strumento venga utilizzato con prudenza e in modo proporzionato, al fine di garantire il rispetto dei diritti dei cittadini e delle regole democratiche.

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