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Parlamento europeo boccia il bilancio di Frontex: “Violati i diritti dei migranti”

Roma, 19 ottobre 2022 – Arriva una nuova bocciatura per Frontex da parte del Parlamento europeo. E’ la seconda da marzo nei confronti dell’agenzia che si occupa di gestire l’immigrazione e soprattutto le frontiere esterne dell’Ue, e la motivazione è chiara: mancata tutela dei diritti dei migranti.

Immigrazione, la bocciatura al bilancio di Frontex

Il Parlamento europeo, quindi, si è rifiutato di approvare il bilancio dell’agenzia a causa di una serie di critiche che sono anche già oggetto di indagini dell’Olaf, l’authority antifrode dell’Unione europea. “L’agenzia non è riuscita a proteggere i diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo. E, secondo i media, è stata coinvolta in operazioni di respingimento illegale di almeno 957 rifugiati tra marzo 2020 e settembre 2021. Nella risoluzione si chiede di sospendere il sostegno dell’Agenzia alle operazioni di rimpatrio dall’Ungheria, data la situazione dello Stato di diritto nel Paese. Per quanto riguarda la Grecia, i deputati esprimono preoccupazione per le recenti rivelazioni secondo cui l’ex direzione esecutiva dell’Agenzia era a conoscenza di respingimenti illegali in Grecia, sostenendoli e partecipando al loro finanziamento.

I deputati esprimono sconcerto e profonda preoccupazione per il caso di suicidio di un membro del personale, connesso a presunte pratiche di molestia sessuale. E osservano che dei 17 casi segnalati nel 2020, 15 sono stati chiusi senza ulteriore seguito”, si legge in una nota del Parlamento europeo. Ora la speranza è che le cose possano cambiare, soprattutto grazie all’intervento della nuova direttrice esecutiva ad interim Aija Kalnaja. Sarà lei, infatti, a occuparsi della Frontex finché non sarà deciso il nuovo direttore effettivo tra i nomi che sta preparando la Commissione europea. Per ora il Parlamento europeo ha lodato “le azioni correttive già intraprese o previste e i cambiamenti positivi in materia di diritti fondamentali”. Così come “la modifica della cultura organizzativa dell’Agenzia nell’assicurare che il personale non abbia paura di denunciare eventuali illeciti”.

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