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Lampedusa, il sindaco Mannino: “Inizio a perdere il conto di morti e dispersi: non lasciateci soli”

Roma, 27 ottobre 2022 – “Siamo sotto choc per quello che accade e non ci fa piacere che sulla nostra isola ci siano molti morti“. In pochi giorni a Lampedusa sono arrivati undici cadaveri. La situazione è completamente fuori controllo, ma come sottolinea Filippo Mannino, il sindaco, “noi non possiamo sopperire alla mancanza di una politica europea e nazionale sull’immigrazione”:

Immigrazione, lo sfogo del sindaco di Lampedusa

“Guardi non ho un minuto libero. Le posso esprimere a nome degli abitanti dell’isola il nostro sentimento: tristezza. Siamo sotto choc per quello che accade e non ci fa piacere che sulla nostra isola ci siano molti morti”, ha dichiarato Mannino a Il Secolo d’Italia. “Poco fa è stato recuperato un corpo a circa un miglio dalla nostra costa”. Nel giro di pochi giorni a Lampedusa sono arrivati undici cadaveri, e il numero sembra essere destinato a crescere. “Bisogna usare anche le navi militari e contestualmente ci si deve attivare per trasferire sulla terraferma le salme perchè non abbiamo più spazio“, ha aggiunto poi. “E’ lo stesso scenario che si ripete da 30 anni. Sbarchi, cadaveri, solitudine. Ora le condizioni del mare sono buone. E il meteo è determinante per le partenze. La situazione inizia a complicarsi per via dei cadaveri.

Vedere le bare bianche di quattro bambini che hanno meno di un anno è un colpo al cuore. Non è che i morti adulti siano da meno. L’ultimo è stato recuperate oggi poco prima delle dodici. Probabilmente faceva parte di un gruppo di dispersi di ieri o l’altro ieri… inizio a perdere il conto”.

Mannino: “Noi qui siamo soli”

Il comune di Lampedusa assieme alle forze dell’ordine non può sopperire alla mancanza di una politica europea e nazionale sull’immigrazione. Sono sindaco da quattro mesi e mi ritrovo con 13 cadaveri in soli 100 giorni di amministrazione. Siamo disarmati, cosa possiamo fare noi oltre a dare dignità a queste persone che sbarcano? Se ci chiedono soccorso non possiamo girarci dall’altra parte. Il primo soccorso, l’accoglienza è indipendente dal colore della pelle o da chi arriva”. Dal nuovo governo Meloni, quindi, non chiede di bloccare gli sbarchi, ma di aiutarli a gestirli. “Noi siamo soli. Chiedo presenza, aiuti, una visione seria ed ampia del problema. Per non continuare a legiferare sull’emergenza. Noi qui abbiano già altri problemi. Il caro carburante dei pescatori…

Chiediamo di non essere lasciati soli a gestire gli sbarchi. Siamo un isola di 7 mila abitanti. Nel momento in cui nella camera mortuaria entrano undici cadaveri tutto si complica. Se un hotpost è stato concepito per ospitare 400 migranti non può averne 1000. Se domani ne sbarcano altri 200 io non posso fare molto. Succede che vengono stipati come sardine. Che dormono alla meno peggio, che mangiano dove capita. Per questi dico a chi governa, a Roma come a Bruxelles: discutete meno e non lasciateci soli“, ha commentato poi in conclusione.

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