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L’immigrazione: una preoccupazione secondaria per gli elettori europei in vista delle elezioni

Roma, 9 aprile 2024 – Con le elezioni europee all’orizzonte, il dibattito politico si sta riscaldando, ma una sorpresa emerge dalle recenti rilevazioni condotte dall’European Council of Foreign Relations in 12 Paesi membri. Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, il dossier della migrazione sembra non essere al centro delle preoccupazioni degli elettori europei.

Secondo i risultati del sondaggio, solo il 15% degli intervistati considera l’immigrazione come la principale crisi degli ultimi dieci anni, mentre altre questioni come le turbolenze economiche globali, la pandemia di Covid-19, il cambiamento climatico e la guerra in Ucraina sono state citate con percentuali paragonabili, se non superiori. Questo fenomeno si verifica anche nei paesi dove l’immigrazione è stata tradizionalmente al centro del dibattito politico, come Germania e Austria, dove rispettivamente il 29% e il 24% degli intervistati ha indicato l’immigrazione come la principale preoccupazione.

Una tendenza interessante emerge quando si confrontano le preoccupazioni sull’immigrazione e sull’emigrazione. In alcuni paesi, come Romania, Italia, Spagna, Ungheria e Grecia, più persone si preoccupano dell’emigrazione rispetto all’immigrazione o considerano entrambe le questioni con uguale peso. Questo suggerisce una sfumatura nell’opinione pubblica che non può essere trascurata.

Analizzando il panorama politico, emerge che mentre la maggioranza dei sostenitori dei partiti antieuropei è particolarmente preoccupata dall’arrivo di persone nei propri paesi, questa tendenza non è uniforme. Partiti come Fratelli d’Italia, Vox, Chega e Fidesz hanno sostenitori che sono principalmente preoccupati dall’emigrazione o dall’immigrazione in egual misura, segnalando una varietà di opinioni anche all’interno di questa categoria politica.

Un’altra importante considerazione riguarda l’immigrazione ucraina a seguito dell’invasione russa. I migranti ucraini sono generalmente visti positivamente o in modo neutrale dalla maggior parte dei cittadini dei paesi intervistati. Molti li considerano un’opportunità per il proprio paese piuttosto che una minaccia. Questo atteggiamento positivo è particolarmente evidente in paesi come Svezia, Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Germania, Italia e Francia.

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