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Muore di fatica, denunciato il datore di lavoro

Vijai Kumar, vittima del lavoro nero in provincia di Mantova. Denunciato anche il caporale Roma – 11 luglio 2008 – Lo hanno trovato morto il 27 giugno scorso, sotto un filare di alberi nelle campagne di Viadana, paesetto del mantovano.

In un primo momento si è pensato che Vijai Kumar, un cittadino indiano di 44 anni in Italia irregolarmente, fosse stato ucciso da un semplice malore, forse dovuto al caldo. Ma che ci faceva in aperta campagna nelle ore più torride della giornata?

Le indagini condotte dai carabinieri di Viadana hanno portato a una conclusione molto più amara: è stata la fatica a uccidere Kumar, vittima delle durissime condizioni del lavoro nero. Secondo gli inquirenti l’indiano si sarebbe sentito male sul campo dove stava lavorando, ma il proprietario dell’azienda agricola  avrebbe ordinato ad altri clandestini di trasportarlo lontano, sotto gli alberi dove poi è stato ritrovato.

Ieri l’agricoltore è stato denunciato a piede libero per omicidio colposo e multato di 90 mila euro per utilizzo di manodopera irregolare. Il titolare di una cooperativa viadanese che aveva fornito all’azienda otto lavoratori, oltre all’indiano morto, è stato denunciato per caporalato.

Durante il blitz dei carabinieri e dei funzionari dell’ispettorato del lavoro sono stati trovati al lavoro altri tre cittadini extracomunitari impiegati in nero e un clandestino già colpito da un provvedimento di espulsione, che è stato arrestato.

EP

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