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Potenza, siglato il progetto “Persone, non schiave” per combattere il traffico di esseri umani

Roma, 19 marzo 2024 – Questa mattina, a palazzo del Governo, si è svolta una significativa cerimonia. Il prefetto di Potenza, Michele Campanaro, e il presidente della società cooperativa sociale “ADAN”, Giovanni Ferrarese, hanno siglato un importante protocollo di intesa che dà il via al progetto “Persone, non Schiave“. L’obiettivo è quello di creare reti di assistenza territoriali a sostegno delle vittime della tratta di esseri umani.

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Potenza, siglato il progetto “Persone, non schiave”

La tratta degli esseri umani rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo e si manifesta in molteplici forme di sfruttamento, tra cui il traffico sessuale e lavorativo, oltre ad altre attività illegali. Purtroppo, la Basilicata non è immune da questo fenomeno, che spesso si insinua nei flussi migratori irregolari per diffondersi poi sull’intero territorio nazionale. Attraverso il progetto “Persone, non Schiave”, quindi, si intende rafforzare le azioni di contrasto alla tratta, concentrandosi sull’assistenza e il supporto alle vittime, nonché sulla realizzazione di percorsi formativi finalizzati al loro reinserimento sociale e lavorativo. Tra i destinatari di questa preziosa iniziativa vi sono donne e minori vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo o altre forme di schiavitù.

L’intesa stipulata, basata su un modello collaborativo consolidato, prevede quindi che la cooperativa sociale “Adan” sia responsabile dell’implementazione del progetto. Mentre la prefettura di Potenza svolgerà il ruolo di coordinamento tra le diverse istituzioni territoriali della regione. L’obiettivo è promuovere la creazione di una rete multidisciplinare finalizzata alla sensibilizzazione e al contrasto della tratta. Il prefetto Campanaro, in occasione della sottoscrizione del protocollo, ha sottolineato l’importanza dell’impegno collettivo nel contrastare la tratta di esseri umani e nel proteggere i diritti fondamentali delle persone. Inoltre, ha ribadito che la fornitura di adeguate condizioni di alloggio, assistenza sanitaria e integrazione sociale rappresenta un passo fondamentale nel percorso di recupero delle vittime verso la libertà.

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