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Thuram: “I razzisti negli stadi? Stupidi e preistorici, ma riflettono la società”

L’ex calciatore: “Bisogna educare le nuove generazioni, cambiare il modo di vedere”. Ieri ancora buu razzisti prima di Juve-Milan

Roma – 22 aprile 2013 – “Neri non si nasce, lo si diventa. Quando qualcuno ti sbatte in faccia uno stereotipo”. Parola di Lilian Thuram.

L’ex difensore di Parma e Juventus, nazionale francese e campione del mondo, ha lasciato il calcio nel 2008, e da anni è impegnato con la sua fondazione per combattere il razzismo.  “Voglio cambiare il mondo. E come Einstein penso che il mondo è pericoloso non per quelli che fanno del male, ma per quelli che lo lasciano fare” dice oggi in un’intervista a Repubblica.

Ricorda la sua infanzia alle Antille  e quindi il trasferimento in Francia, dove era emigrata la madre.  “A scuola mi chiamavano Noiraude, dal nome di un cartone animato con due mucche, una bianca e una nera. Quella nera non ne faceva mai una giusta. Perché, mi dicevo, la mucca stupida deve essere quella nera? Lì mi accorsi del colore della mia pelle. In classe ero l’unico nero”

Thuram insiste sul fatto che il razzismo è ignoranza. “Non esiste una gerarchia naturale. Discendiamo tutti dall’homo sapiens, parlare di società multirazziale è sbagliato, caso mai multiculturale”. “ I pregiudizi nascono ovunque, da cose che non si conoscono, ma che magari si ascoltano in famiglia, in chiesa, tra amici.  Bisogna educare le nuove generazioni, cambiare il modo di vedere, non esistono per nascita esseri superiori. Ma devi avere voglia di studiare e di conoscere”.

Negli stadi,spiega il campione, “ci sono degli stupidi. Una minoranza che grida offese. Ma lo stadio è una fetta della società, la riflette, non la crea. Io ho più paura di chi lavora dentro il sistema. Come François Blaquart, dt della nazionale francese, che voleva imporre delle quote etniche, per limitare la presenza di giocatori neri”.

“Chi mostra le banane allo stadio – aggiunge – è dannoso, ma non pericoloso. Si rivela per quello che è: gente preistorica, disperata, rimasta indietro. Infastidita e invidiosa che un ragazzo come Balotelli sia giovane, bravo, ricco. E molto forte. Come si permette? Ma quei tifosi non sono nati così, qualcuno e qualcosa gli ha permesso di diventarlo. Si lamentano che Balotelli non sia simpatico. Che c’entra con il colore della pelle?”.

Ieri, intanto, durante il riscaldamento prima della partita Juventus-Milan, Kevin Prince Boateng è stato bersagliato da buu provenienti da uno spicchio occupato da tifosi bianconeri. Il centrocampista di origine ghanese rivolgendosi agli autori degli insulti con l'indice sulla bocca. La Juve potrebbe essere sanzionata da parte del giudice sportivo per questo episodio.
 

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