Roma, 12 giugno 2019 – Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sicurezza bis.
“Sono i diciotto articoli pronti, rivisti e rimeditati da tempo. Tre le finalità: lotta all’immigrazione clandestina, al centro anche del comitato per l’ordine e la sicurezza che si è svolto stamattina e registra notevoli passi in avanti; c’è un capitolo cui tengo particolarmente che inasprisce le sanzioni per chi agisce con caschi, bastoni o mazze contro le forze dell’ordine; c’è l’assunzione di 800 uomini e donne di personale amministrativo per gli uffici giudiziari, per 28 milioni di euro, per eseguire le pene dei condannati in via definitiva che sono 12mila solo a Napoli e provincia” – ha commentato Salvini.
“Il decreto sicurezza è un inizio e mi auguro che in fase di riconversione il Parlamento lavori a un rafforzamento delle misure per i rimpatri dei migranti irregolari. Parliamo di centinaia di migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500mila irregolari in Italia. Bisogna lavorare sul profilo internazionale in modo più approfondito e lo faremo da squadra”. Così il vicepremier Luigi Di Maio.
La lettera inviata lo scorso 15 maggio dall’Onu all’Italia, secondo la quale il decreto sicurezza bis “è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti” affronta la questione libica “con un approccio inadeguato e di stupefacente ristrettezza mentale”. E’ quanto si legge nella dura risposta italiana inviata all’Alto commissario Michelle Bachelet, documento di cui l’ANSA è entrata in possesso. Il testo sottolinea anche che il rispetto dei diritti umani è “un obiettivo prioritario” del governo.
“Il trasferimento ripetuto di migranti da alcune Ong, con l’obiettivo di dirigersi in Italia, è un tassello di una catena più articolata che porta a infrangere le disposizioni per l’ingresso legale nel territorio, il cui rispetto ricade tra le competenze primarie del ministro dell’Interno”. E’ quanto si legge nella risposta italiana alla lettera inviata il 15 maggio dall’Onu all’Italia, documento di cui l’ANSA ha preso visione. “Queste condotte reiterate – prosegue il testo – consentono di raggiungere l’obiettivo dei trafficanti”.