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Ferrero: “In estate finiremo le pratiche del decreto flussi 2006”

"Con la Bossi-Fini centomila clandestini in più ogni anno"

ROMA – "Probabilmente entro l’estate saranno sbrigate le pratiche relative al decreto flussi 2006".

Ad annunciarlo è stato ieri il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, in un’audizione alla Camera.

"Pensiamo di poter finire il lavoro complessivo delle pratiche forse per l’estate", afferma. A chi definiva il decreto flussi una ‘sanatoria mascherata’, Ferrero risponde: "su 520mila domande, il numero dei rifiuti sfiora il 25%, soprattutto per motivi burocratici". Tra il 2006 e il 2007, "entreranno regolarmente circa 100mila persone, su una domanda di circa 350-400mila lavoratori da parte del mercato del lavoro", aggiunge. Quanto alla possibilità di realizzare un nuovo decreto flussi, nell’autunno 2007, "è un non senso", spiega Ferrero visti i tempi per sbrigare le pratiche.

Secondo il ministro sono "centomila i clandestini in più ogni anno: è questo il bilancio della legge Bossi-Fini".
"In alcuni anni di funzionamento della Bossi-Fini – spiega – sono entrati in Italia circa 100mila clandestini in più l’anno. Di questi larga parte lavorano in nero". Per Ferrero la legge in vigore per regolamentare l’ingresso dei cittadini extra-comunitari, "rende difficile, impossibile, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro". Si tratta di una norma che "favorisce e spinge, nei fatti, l’estensione del lavoro nero e non regolare". Inoltre, "il tentativo di aumentare le quote – aggiunge il ministro – si è rilevato inefficace" sia dal punto di vista dei tempi, "16 mesi per dare una risposta ai datori di lavoro", sia perchè "ci sono oltre 500mila immigrati che lavorano clandestinamente nel nostro Paese".
Per questo, secondo Ferrero, "è necessario cambiare la legge" connettendo i flussi con la domanda di lavoro attraverso un confronto con le parti sociali e "individuando più forme per entrare legalmente in Italia".

(30 maggio 2007)

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