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Maroni: “No a nuovi ingressi”

"Sarebbero incoerenti con la crisi". Turco (Pd): "Il ministro non vede 700mila irregolari"

Roma – 15 aprile 2010 – "No a nuovi ingressi e no a nuove sanatorie" non si stanca di ripetere negli ultimi giorni il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

Ieri lo ha fatto nel corso di un’audizione di fronte al Comitato Schengen per l’immigrazione. “Non c’e’ la necessità di un nuovo decreto flussi, ne’ di mettere mano alle norme esistenti” ha detto il ministro. Una linea dettata dalla crisi economica: “Il nostro compito, prima di far entrare in Italia nuovi extracomunitari, è di far trovare lavoro ai cittadini italiani e a quelli extracomunitari che l’hanno perso".

La crisi, ha aggiunto il ministro, “sta colpendo sia i lavoratori italiani che stranieri. Sarebbe, quindi, incoerente far arrivare nuovi lavoratori e rimandare a casa quelli che già ci sono, semmai con le loro famiglie”.

Maroni ha poi parlato di contrasto dell’immigrazione clandestina, dicendo che dal 1 gennaio al 4 aprile di quest’anno, in Italia sono sbarcati solamente 170 immigrati clandestini, a fronte dei 4.573 sbarcati nello stesso periodo del 2009. Una diminuzione pari al 96%.

Il titolare del Viminale ha anche annunciato l’intenzione di aprire nuovi Centri di identificazione ed espulsione, in quelle regioni dove ancora non sono presenti, come Veneto, Toscana, Campania e Marche: L’intenzione, ha aggiunto, e’ di "aumentare almeno di mille posti la capacità dei Cie".

Turco: "E i 700mila irregolari?"
"Maroni tace sui 700 mila irregolari presenti in Italia frutto della delle leggi del suo governo che generano irregolarità. Cosa risponde il Ministro alle aziende agricole, a quelle metalmeccaniche, edili e alle tante famiglie che cercano persone per lavoro?" chiede Livia Turco, Presidente del Forum Emigrazione del Partito Democratico.

Turco chiede il prolungamento del permesso di soggiorno “per consentire ai lavoratori che da tanti anni sono in Italia e che perdono lavoro di non essere espulsi se non trovano un nuovo lavoro entro sei mesi”. “Maroni – aggiunge l’esponente del Pd –  si è già dimenticato della lotta allo sfruttamento del lavoro nero e si è totalmente dimenticato del Piano nazionale delle politiche d’integrazione  da lui stesso pomposamente annunciato nel corso di una intervista del 15 febbraio scorso".

EP

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