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Sì al decreto flussi, 100mila nuovi ingressi

Trentamila colf e badanti, cinquantamila lavoratori da Paesi che hanno accordi con l’Italia. Previsti tre "click day"

Roma – 14 dicembre 2010 – L’Italia riapre le porte ai lavoratori stranieri.

Dopo due anni di stop, arriva un decreto flussi che autorizza quasi 100mila nuovi ingressi. Il testo è stato firmato il trenta novembre da Silvio Berlusconi ed entrerà in vigore solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (QUI IL TESTO INTEGRALE).

Circa cinquantamila ingressi sono riservati a lavoratori subordinati, di tutti i settori, cittadini di paesi che hanno accordi con l’Italia (Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Srilanka, Tunisia, India, Perù, Ucraina, Niger, Gambia). Trentamila ingressi sono riservati invece ai lavoratori domestici (colf, badanti e babysitter) di altre nazionalità. 

Il decreto prevede poi quattromila ingressi per lavoratori che hanno partecipato a programmi di formazione nei Paesi di origine, e cinquecento ingressi per discendenti di italiani in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile inseriti negli elenchi dei consolati. Infine, via libera anche a undicimila conversioni di permessi per studio, tirocinio, stagionali e lungo soggiornanti (rilasciati da altri Paesi Ue) in permessi per lavoro subordinato,  e a cinquecento permessi per lungo soggiornanti (rilasciati da altri Paesi Ue) in permesis per lavoro autonomo.

Anche stavolta i datori di lavoro potranno presentare le domande di assunzione solo via internet e gli ingressi verranno assegnati fino a esaurimento in base all’ordine di presentazione. Ci saranno tre diversi click day, presumibilmente a febbraio, che ancora una volta premieranno i più veloci e i più fortunati, lasciando fuori la maggior parte delle imprese e delle famiglie che parteciperanno alla gara.

Il governo non lo ammetterà mai, ma questa è anche una piccola, insufficiente, concessione ai tanti che chiedevano una regolarizzazione. Anche se tra mille difficoltà, chi è qui senza permesso di soggiorno e avrà una domanda di assunzione con i “flussi”, potrà  infatti tornare in patria e poi rientrare in Italia con un regolare visto di ingresso.

Elvio Pasca

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