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Flussi d’ingresso. Pieni diritti per chi attende il permesso

Chi ha già firmato il contratto di soggiorno e chiesto il permesso entro 8 giorni dall’ingresso "può esercitare i diritti derivanti dal permesso" e lavorare. Direttiva di Amato

ROMA – Chi è arrivato in Italia con i flussi e ha presentato domanda per il permesso di soggiorno può iniziare subito a lavorare e ha gli stessi diritti di chi ha già il permesso in tasca. Se quest’estate il Viminale ha risolto molti dei problemi di chi attende il rinnovo, ora dà una mano a chi chiede il permesso per la prima volta.

"Il lavoratore straniero, nelle more della consegna del primo permesso di soggiorno per lavoro subordinato, può legittimamente esercitare i diritti derivanti dal medesimo permesso, nonché essere ammesso a svolgere l’attività lavorativa per la quale è stato autorizzato il suo ingresso nel territorio nazionale" si legge in una direttiva firmata il 20 febbraio 2007 dal ministro Amato.

I benefici sono però riservati a chi "ha sottoscritto il contratto di soggiorno" e "ha presentato la domanda di rilascio del permesso di soggiorno allo Sportello Unico per l’Immigrazione entro 8 giorni dall’ingresso nel territorio nazionale". Per dimostrare che ci si trova in questa condizione, serviranno una "copia del modello di richiesta di permesso di soggiorno rilasciato dallo Sportello Unico per l’Immigrazione" e la "ricevuta attestante l’avvenuta presnetazione della richiesta di permesso di soggiorno rilasciata dall’Ufficio postale abilitato".

Sembra una scelta dettata dal buon senso, perchè chi è riuscito ad aggiudicarsi una quota del decreto flussi ha superato già abbastanza controlli e sarebbe ingiusto fargli attendere anche il rilascio del permesso prima che possa lavorare, stipulare un contratto di affitto o chiedere l’iscrizione all’anagrafe.

Del resto è lo stesso ministro Amato a ricordare, nelle premesse della direttiva, che questi cittadini stranieri prima di entrare in Italia hanno già avuto il via libera della Questura e una volta qui hanno firmato un contratto di soggiorno. Hanno quindi tutte le carte in regola e se non hanno ancora un permesso in tasca è solo perché il rilascio "è vincolato ai tempi tecnici necessari alla Pubblica Amministrazione per effettuare il fotosegnalamento e la produzione del permesso elettronico".

Ministro dell’Interno: "Diritti dello straniero nelle more del rilascio del primo permesso di soggiorno per lavoro subordinato"

(26 febbraio 2007)

 

Elvio Pasca

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