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Flussi. Fornero: “Ragioniamo sul nuovo decreto, pesa la disoccupazione”

“Aprire all’immigrazione  può comportare dei problemi, dato l’aumento di immigrati senza lavoro. Ma non possiamo chiuderci”

 

Roma – 19 novembre 2012 – Il governo sta “ragionando” su un nuovo decreto flussi per riaprire gli ingressi di lavoratori stranieri in Italia, ma sulla decisione finale peseranno i dati poco incoraggianti sulla disoccupazione degli immigrati.

Lo  ha anticipato stamattina il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo a Trento a un incontro con i giovani organizzato dalla Confindustria locale.

A una domanda su immigrazione e lavoro, Fornero ha risposto che “aprire all’immigrazione  può comportare dei problemi, dato l’aumento della disoccupazione tra gli immigrati. Per questo – ha sottolineato – stiamo ragionando sul nuovo decreto flussi”.

“Se guardiamo nel medio periodo – ha però aggiunto  il ministro del Lavoro- le due sponde del Mediterraneo non possono essere separate. Dall’ immigrazione possiamo avere un grande contributo alla crescita, non possiamo chiuderci, ma dobbiamo far sì che queste persone trovino occasioni di lavoro e di cittadinanza”.

L’ultima volta che l’Italia ha aperto  le frontiere per far arrivare dall’estero lavoratori subordinati non stagionali è stato nel 2011, grazie a un decreto flussi varato dal governo Berlusconi. Prevedeva quasi 100 mila ingressi, oltre la metà dei quali erano riservati a lavoratori di ogni settore provenienti da Paesi che avevano accordi con l’Italia. Da altri Paesi potevano arrivare solo trentamila lavoratori domestici.

Per il 2012 il governo Monti non ha varato decreti flussi, a eccezione di quello per i lavoratori stagionali. Questa scelta, suggerita dai tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Interno, è stata giustificata davanti al Parlamento dallo stesso ministro Fornero con l’eccessiva presenza di disoccupati stranieri in Italia.

Elvio Pasca

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