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Il Viminale: con le nuove procedure superate le complessità

Polemica dell’Arci: "Con il nuovo sistema premiati soltanto i più veloci o coloro che hanno possibilità di accesso in tempi rapidi a internet"

ROMA – Le nuove procedure per assumere un lavoratore straniero superano "le complessità" che famiglie ed imprenditori hanno dovuto affrontare "sulla propria pelle" finora.

E’ il parere di Mario Morcone, capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’interno, che ieri ha presentato le nuove modalità per inoltrare le domande di assunzione, tutte on line. Una modalità operativa che per il prefetto rappresenta per il Viminale una "sfida importante".

Tutte queste difficoltà, a suo avviso, sono ora superate. "Nessuno può dimenticare le file di fronte alle poste e i sacrifici – ha detto – per presentare la domanda per primi". Superato anche "l’enorme lavoro" derivante dalla scansione delle domande: "a volte i moduli erano illegibili, a volte sono state poste correzioni manuali. Ora, nel rispetto delle leggi vigenti, ci siamo posti il problema di superare tutte quelle difficoltà che ci hanno impegnato molto".

Morcone ha confermato che l’esame delle domande del decreto flussi 2006 (oltre 400 mila) "é quasi completamente esaurito. Ma per il decreto 2007 abbiamo sposato un’idea nuova, ferma restante la normativa vigente: evitare la complessità che ha segnato i mesi passati. Da qui l’idea di utilizzare l’ informatica, evitare documenti cartacei e mettere in collegamento direttamente il cittadino e lo sportello unico per l’immigrazione, con chi cioé deve dare valutare la pratica di assunzione. Si tratta di procedure semplificate. La compilazione avviene on line, da casa o dall’ufficio. E allo sportello si va una sola volta, solo per firmare il contratto". Per Morcone, le nuove procedure hanno tanti pregi, ad esempio quello della "trasparenza", ma anche della "rigidità. Non consente errori ma nessuno potrà mettere mano sui dati come è invece successo nel passato".

L’ARCI CHIEDE PIU’ QUOTE
Ampliare la quota dei 170 mila ingressi autorizzati per i lavoratori extracomunitari. Lo chiede Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell’Arci sul decreto flussi 2007. Miraglia, che sollecita anche nuove regole per l’entrata regolare degli immigrati senza dover aspettare l’approvazione di una nuova legge – chiede anche al governo di adottare un provvedimento "che consenta ai lavoratori già presenti in Italia di rimanere senza dover rientrare nei paesi d’origine per il ritiro del visto, così da evitare una farsa".

Sul numero di ingressi autorizzati, Miraglia dice che "sono troppo pochi, come dimostra il numero delle domande presentate l’anno scorso". Fra l’altro, "il decreto flussi prevede che la graduatoria delle domande si costruisca in base all’ora di invio delle stesse. Questo criterio premierebbe soltanto i più veloci o coloro che hanno possibilità di accesso in tempi rapidi a internet, rischiando inoltre di produrre un sovraccarico nel sistema operativo del Ministero".

(14 novembre 2007)

s.c.

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