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Rapporto Migrantes: in Europa meno arrivi irregolari di rifugiati e migranti a causa del Covid

commissione europea

Roma, 14 dicembre 2021 – La pandemia di Covid-19 ha reso ancora più gravoso qualsiasi motivo, qualsiasi spinta a lasciare la propria casa, la propria terra. Dai conflitti alle persecuzioni, alla fame, all’accesso alle cure mediche fino alla possibilità di frequentare una scuola, il Covid ha inasprito il divario fra una parte di mondo che vive in pace, si sta curando, tutelando e sopravvivendo e un’altra che soccombe, schiacciata da una disparità crudele.

È quanto afferma il rapporto 2021 sul diritto di asilo della Fondazione Migrantes a cura di Cei, presentato questa mattina.  “Ma almeno – evidenzia il rapporto – in tutto il 2020, l’Italia e l’Europa hanno rappresentato un’eccezione in contro-tendenza rispetto alla situazione globale: mentre nel mondo il numero delle persone in fuga continuava ad aumentare, fino a una stima di 82,4 milioni, nel nostro continente si sono registrati meno arrivi “irregolari” di rifugiati e migranti (- 12% rispetto al 2019) e meno richiedenti asilo (crollati di ben un terzo)”. 

Nel 2021, fino al 6 novembre la Guardia Costiera libica ha intercettato in mare e riportato in territorio libico 28.600 rifugiati e migranti, un dato senza precedenti (dal 2016, il totale supera ormai le 100 mila persone). “Da inizio anno all’8 novembre, spiega il dossier, i rifugiati e migranti che sulla rotta del Mediterraneo centrale sono riusciti ad arrivare in Italia o a Malta sono circa 56.700: quindi, meno del doppio di quelli intercettati e riportati in Libia, spesso con metodi brutali.  Il 2021 ha visto una nuova escalation delle persone rinchiuse arbitrariamente nei centri di detenzione libici: i soli centri “ufficiali” della direzione per il contrasto dell’immigrazione illegale ne stipavano ai primi di ottobre circa 10 mila fra uomini, donne e minori contro i 1.100 scarsi di gennaio”.

“Nell’estate – continua il rapporto – , ancora una volta il segretario generale dell’Onu e l’Unsmil (la missione Onu in Libia) hanno denunciato come i prigionieri dei centri continuino ad essere sottoposti a torture, violenze e abusi, tra vitto insufficiente e scarsa assistenza.  private, nel contesto di un grave disinteresse istituzionale (con l’aggiunta di episodi di “criminalizzazione della solidarietà”). L’unica struttura rimasta aperta in Alta Valsusa, il rifugio Fraternità Massi di Oulx, solo fra marzo e luglio 2021 ha registrato 4.437 passaggi di migranti con oltre 60 cittadinanze extra-ue; per ben un terzo, 1.547, si tratta di afghani: fra questi ultimi, numerose famiglie arrivate dagli stenti e dalle violenze della rotta balcanica”.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/fondazione-migrantes-dossier-migranti-cei-0cef3028-53d0-4608-bc33-ae169f68f0d2.html

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